lunedì 5 settembre 2011

68° Mostra d' Arte Cinematografica di Venezia: la classe non è acqua

I red carpet sono sempre interessanti. Anche perché, in fatto di abiti, rappresentano spesso e volentieri luogo di sorprese, ed è incredibile come altrettanto spesso il cattivo gusto regni sovrano. 
Detto ciò, era d’obbligo dare uno sguardo alle mises del 68° Festival del Cinema di Venezia, per sospirare tra silhouette molto glamour e rabbrividire di fronte ad imbarazzanti cadute di stile. Meno male che a salvare il tutto vi è il magnifico contesto della laguna di Venezia, che dall’ alba al tramonto accoglie indulgente i flash dei fotografi, i tacchi a spillo, le zeppe glitterate, gli strascichi d’altri tempi, i sorrisi più tirati.
Ma veniamo al dunque.
Innanzitutto, ciò che ho notato è una notevole quantità di romanticismo: alla guida di tutte queste splendide Cenerentole vi è Isabelle Adriani , che alla premiere del lungometraggio “Carnage”  di Polansky incede sul tappeto rosso sfoggiando uno splendido abito degno della più delicata fantasia fiabesca. Seguono le altre dame che , in occasioni differenti, indossano veri sogni di stoffa: Keira Knightley con un Valentino Haute Couture che gioca tra l’oro e il pizzo, Sveva Alviti con un nero compito ed elegante, Manuela Arcuri che osa un fasciante blu di Roberto Cavalli , Violante Placido ed Asia Argento  in Alberta Ferretti e trasparenze, Diane Kruger con un magnifico pezzo di Elie Saab (forse, signorina Kruger, i capelli li avrei maggiormente curati, un “raccolto” avrebbe valorizzato di più l’abito nonché il viso), e per chiudere in bellezza , Gwyneth Paltrow in un rosa tenue firmato Prada. 
Insomma, a detta della sottoscritta, un vero trionfo di classe.

Isabelle Adriani 


Keira Knightley

Sveva Alviti 

Manuela Arcuri 

 Violante Placido 

Asia Argento

Diane Kruger 

Gwyneth Paltrow



A rompere questo affresco sulla femminilità più suadente è stata Bianca Brandolini D’ Adda, che ha pensato bene di presentarsi con un Giambattista Valli alquanto ardito e leopardato. Bianca, Moira Orfei ha più stile. 
Abbie Cornish si è data alla sperimentazione della texture d’effetto, mentre le più contenute e moderate sono state la Cucinotta con un tubino molto sobrio, Natalie Dormer  in un Dolce&Gabbana semplice nella linea ma lanciato nelle fantasie cromatiche, ed Evan Rachel Wood che, al contrario, opta per un bianco e nero preciso ed asciutto.




Bianca Brandolini D' Adda

Abbie Cornish

Maria Grazia Cucinotta

Natalie Dormer

Evan Rachel Wood


Ad illuminarsi d’immenso tra paillettes e glitter troviamo Carolina Crescentini con un monospalla Gucci che è tutto un lustrino, Cristina Capotondi in mise Amen che io trovo più adatta come sexi camicia da notte, e Vittoria Puccini che ha fatto il bagno negli Swarovski 
( vogliamo parlare della coda di piume? No, non ne vogliamo proprio parlare.)



Carolina Crescentini

Cristina Capotondi

Vittoria Puccini


Infine, la statuetta per il “peggior abbinamento”  va a Valeria Solarino. 
Sembra che questa madamigella mediterranea non abbia tanto sviluppato il senso dell’accostamento tra abito ed accessorio, si presenta infatti con incantevoli abitini di Cacharel ma, ahimè, cade sulle calzature. 
Valeria, gioia santa, uno sguardo complessivo allo specchio prima di uscire sarebbe opportuno ogni tanto; cosa mi rappresentano quegli pseudo stivaletti da rockettara fashion? Su, diamoci un contegno per favore.



Valeria Solarino

Valeria Solarino









Dopo questo sguardo fugace sulle mises delle star, non ci resta che attendere il resto, perché questo è solo un assaggio, un piccolo aperitivo prima della grande abbuffata. 




Nessun commento:

Posta un commento